Ponte a Rigo

La via Francigena L’esigenza dei Longobardi di collegare la capitale Pavia con i ducati del Centro-Sud Italia portò nel Settimo secolo allo sviluppo della “Via di Monte Bardone”, un percorso che passava per la Val di Paglia riprendendo la rotta dell’antica Cassia, una delle vie consolari romane. Con la successiva dominazione dei Franchi, il tracciato prese il nome di Via Francigena (“strada originata dalla Francia”) e con l’aumento del traffico di mercanti, eserciti e pellegrini, divenne il principale asse di collegamento tra Nord e Sud dell’Europa. Tra primo e secondo Millennio, i pellegrinaggi verso Gerusalemme, Santiago de Compostella e Roma, i luoghi santi della Cristianità, assunsero un’importanza crescente. La Via Francigena divenne così lo snodo centrale delle grandi vie della fede, poiché i pellegrini provenienti da nord la percorrevano per dirigersi a Roma e proseguire lungo la Via Appia verso i porti pugliesi, dove s’imbarcavano verso la Terrasanta. Al contrario, i pellegrini italiani diretti a Santiago la percorrevano verso nord, per arrivare a Luni dove s’imbarcavano per i porti francesi o proseguivano verso il Moncenisio e la Via Tolosana, in Spagna. I pellegrinaggi divennero veri e propri fenomeni di massa esaltando il ruolo della Via Francigena, che divenne un canale di comunicazione determinante per l’unità culturale dell’Europa medievale. Nel Tredicesimo secolo, la Via Francigena aveva assunto un valore strategico per gli scambi commerciali fra l’Oriente e il Nord Europa, a tal punto che il percorso originario cominciò a perdere la sua caratteristica unicità frammentandosi in numerosi tracciati alternativi. In questa fase il nome della Via cambiò in Romea, non essendo più Roma la sua unica origine bensì la destinazione. La crescente importanza della direttrice Bologna-Firenze finì poi per spostare i percorsi più a Oriente, relegando il Passo della Cisa a una funzione puramente locale. La Via Francigena è stata oggetto negli ultimi decenni di una grande riscoperta, degna dell’importanza storica e culturale che ha avuto per secoli. L’odierno percorso, che riprende in buona parte quello tramandato dalla fine del Decimo secolo, è stato riconosciuto dal 2004 come Grande Itinerario Culturale dal Consiglio d’Europa ed è candidato a diventare Patrimonio dell’UNESCO. Il tratto toscano, uno dei più suggestivi per la bellezza delle città, dei borghi e dei paesaggi attraversati, termina proprio a Ponte a Rigo.

https://www.youtube.com/watch?v=OfQFJLfu26s (video non disponibile)

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